mercoledì 25 novembre 2009

Meditazione e alimentazione.


La meditazione è un processo naturale che viene spesso trascurato dall’uomo che non ne comprende il valore. E’ risaputo che per meditare occorre isolarsi in un luogo tranquillo, tuttavia se prendiamo consapevolezza delle semplici azioni quotidiane anche queste possono trasformarsi in una forma di meditazione.
Anche una funzione naturale come l’alimentazione può diventare una forma di meditazione.
Purtroppo tante persone non comprendono il reale valore della nutrizione e quando si siedono a tavola dirigono la loro mente altrove, concentrando la loro attenzione sulle preoccupazioni quotidiane anziché concentrarsi sul cibo. Inoltre molti hanno la cattiva abitudine di mangiare in fretta compromettendo, in tal modo, il processo digestivo che sarà molto lento e difficoltoso.
Durante il pasto si dovrebbe allontanare dalla mente ogni pensiero evitando le distrazioni di qualsiasi genere. Il vitto dovrebbe essere consumato in silenzio adottando la regola in uso in numerosi conventi. Infatti l’uso della parola presuppone che vi sia un certo sforzo mentale quando invece sarebbe opportuno tenere la mente concentrata sull’atto di mangiare. Si tratta di prendere consapevolezza del cibo.
Questo tipo di meditazione regala enormi benefici al nostro organismo che, in questo modo, riceve dal cibo il doppio ed anche il triplo dell’energia che riceverebbe da un pasto consumato frettolosamente. Possiamo riassumere il concetto dicendo che trangugiare il cibo non va bene.
Ogni pasto dovrebbe essere simile ad un rituale sacro in cui si mangia lentamente, in silenzio, con i nervi distesi e la mente concentrata.
Effettuando spesso questa semplice tecnica noterete che vi sentirete molto più energici e vi stancherete molto meno del solito. Inoltre la vostra mente acquisterà una maggiore capacità di concentrazione e migliorerete la vostra digestione.

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